A pochi giorni dal termine per effettuare il pagamento della seconda rata IMU 2020, sono intervenute ulteriori modifiche legislative dell’ultima ora. Il Decreto-Legge n. 125/2020, entrato in vigore il 3 dicembre scorso, infatti ha posticipato al 31 dicembre 2020 il termine entro il quale i Comuni possono trasmettere le delibere relative alle aliquote IMU 2020 e al 31 gennaio 2021 il termine di pubblicazione degli atti nel sito del MEF (prima era il 16 novembre).
Si tratta di una nuova disposizione che interviene in una fase avanzata dell’attività dei CAAF che hanno già predisposto e consegnato le deleghe di pagamento del saldo IMU 2020 a partire dal 17 novembre scorso, calcolando l’imposta sulla base delle aliquote rese note a quella data nel sito del MEF.
Interessa milioni di contribuenti, molti dei quali hanno già provveduto al pagamento dell’imposta a saldo al fine di evitare code ed assembramenti in banca o posta, a maggior ragione in questo periodo di emergenza COVID-19.
La possibilità per i Comuni di trasmettere le delibere sino a fine anno potrebbe comportare per molti la necessità di ricalcolare l’imposta dovuta a saldo, qualora la delibera fosse pubblicata entro la scadenza del pagamento del 16 dicembre.
Per questo motivo i CAAF hanno espresso forte preoccupazione ed hanno subito chiesto al Ministero dell’economia e delle finanze di salvaguardare tutti quei contribuenti che verseranno un eventuale importo IMU a saldo, inferiore al dovuto, a seguito delle delibere pubblicate dopo il 16 novembre.
Il Ministero ha accolto le richieste dei CAAF e tramite apposita FAQ ha precisato che sarà possibile effettuare il pagamento dell’eventuale differenza a debito entro il 28 febbraio 2021, senza l’applicazione di sanzioni ed interessi. In caso di importi versati superiori al dovuto sarà invece possibile presentare istanza di rimborso.
Riconfermata l’esenzione dal pagamento del saldo IMU per gli immobili utilizzati nelle attività maggiormente colpite dalle chiusure o restrizioni previste dai vari provvedimenti del Governo per contrastare la diffusione del COVID-19. L’esenzione è stata disposta dal Decreto Agosto e dai vari Decreti Ristori.
Sono altresì esenti IMU coloro che possiedono immobili nei quali viene svolta l’attività di bed & breakfast e di case vacanze, ma soltanto se tale attività è esercitata in forma imprenditoriale.
(Fonte Consorzio CAAF CGIL Nazionale)