Articolo Il Messaggero
Come affrontare le novità del nuovo sistema dal 15 aprile sul sito dell’Agenzia delle entrate
Di Oliviero Franceschi e Daniele Cuppone
Dopo il martellante battage pubblicitario sulla predisposizione del modello 730 già compilato dal fisco, tra le righe delle istruzioni appare una affermazione inquietante: in caso di errori l’amministrazione se la prenderà con chi ha compilato il modello.
L’ultima goccia
Non bastava obbligare, come accade da anni, Caf e professionisti ad adempimenti lunghi, onerosi, estenuanti e spesso inutili. Non era sufficiente trasformarli in una succursale non pagata delle banche trasferendo di fatto sulle loro spalle responsabilità e tempi per molti versamenti con l’F24. Ora, con il 730 precompilato, anche il peso delle imposte viene accollato su di essi (!!) senza tenere conto dei principi costituzionali esistenti, da quello della capacità contributiva a quello fondamentale, ma spesso disatteso, di uguaglianza.
Il precompilato
Tra pochi mesi dovrebbero arrivare i modelli 730 precompilati, la tanto attesa novità che sulla carta avrebbe potuto avere anche effetti positivi per i contribuenti. Questi entro il prossimo 15 aprile troveranno sul sito dell’agenzia delle entrate il modello 730 già pronto per l’invio. Per prima cosa dovranno munirsi del codice pin, altrimenti dovranno ricorrere ad un Caf o ad un professionista abilitato.
Le possibilità
A questo punto il contribuente ha più scelte: accettare il modello così com’è, oppure modificarlo aggiungendo ad esempio altre detrazioni o deduzioni non considerate dal fisco. Sia l’accettazione sia le modifiche possono essere fatte direttamente dal contribuente, oppure delegando un professionista o un Caf o eventualmente il sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) se presta l’assistenza fiscale. In alternativa al nuovo sistema il contribuente può sempre ignorare il modello precompilato dal fisco e presentare il 730 come ogni anno. Diciamo subito che il 730 precompilato andrà integrato nella stragrande maggioranza dei casi posto che i modelli proposti non conterranno molti degli oneri deducibili più comuni (spese mediche per prime).
I controlli
Solo nell’ipotesi che il contribuente accetti così com’è il modello 730 precompilato dall’amministrazione finanziaria (ipotesi, ripetiamo, per lo più “scolastica”), non saranno effettuati controlli e saranno erogati anche i rimborsi superiori ai 4.000 euro dovuti a detrazioni per carichi di famiglia o a crediti di anni precedenti. L’accettazione può essere manifestata direttamente o tramite l’intermediario, Caf professionista o sostituto. Viceversa in tutte le ipotesi in cui il contribuente integri il modello precompilato scatteranno i controlli. Fin qui nulla di strano: se il contribuente non cambia quello che l’amministrazione stessa ha predisposto è normale che non si controlli; al contrario se il contribuente modifica i redditi o le spese è giusto che ci sia una verifica almeno potenziale di quanto dichiarato. Il problema nasce in una norma iniqua e paradossale: se le modifiche al 730 precompilato verranno effettuate dall’intermediario, in caso di errore quest’ultimo sarà obbligato al pagamento delle sanzioni, degli interessi e, udite, della stessa imposta non versata (!!). Come dire: Tizio e Sempronio si sono appropriati di una somma non spettante, i soldi ce li ha Tizio, ma lo Stato si surroga il diritto di chiederli illecitamente a Sempronio. A prescindere. Basterà, dunque, che il commercialista o il Caf integri il modello 730, con una spesa medica, un altro reddito od un altro onere, per vedersi recapitare, in caso di contestazioni, anche la richiesta di imposte derivanti da redditi di un altro contribuente!! Non c’è alcun precedente nel diritto tributario di una traslazione così spropositata del carico fiscale da colui che realizza il presupposto impositivo ad un soggetto terzo. Senza contare che il beneficiario in termini economici dell’errore nella compilazione del 730 è il contribuente e non colui al quale vengono richiesti gli importi. Mai si era vista nel nostro sistema tributario una “mossa” più bizzarra. Il tutto a fronte di una spesso modestissima parcella: i 730 da un caf costano spesso dai 30 euro in su. Chi sarà così audace da elaborare un 730 per altri con una simile e sproporzionata spada di Damocle?
Dolo o colpa grave
L’unica via di fuga per l’intermediario è il provare che l’errore è stato causato da dolo o colpa grave del contribuente, ipotesi veramente peregrina considerando che la platea degli utilizzatori del modello 730 è costituita soprattutto da pensionati e lavoratori dipendenti, molto spesso digiuni di cose fiscali e che, pertanto, per la stragrande maggioranza sbaglia in buona fede.
Semplificazioni utili
Ci sono anche novità positive nel nuovo modello 730. Non è ad esempio più necessario riportare l’Imu pagata l’anno precedente nel quadro Fabbricati. Vengono unificate al 1° gennaio le date di riferimento per calcolare le addizionali regionali e comunale. Non è più necessario indicare nel frontespizio lo stato civile. C’è una sola scheda per l’indicazione, rispettivamente, dell’8, del 5 e del 2 per mille.
Nuova scadenza: 7 luglio
Di queste e di altre novità parleremo nelle prossime puntate. Intanto un aspetto positivo: la presentazione del modello 730 deve avvenire entro il 7 luglio quindi ci sarà più tempo per la preparazione del dichiarativo.
Hanno collaborato Alberto Martinelli ed Enrico Rabitti
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Articolo Il Sole 24 ORE
730 precompilato, pochi limiti ai controlli
di Gian Paolo Ranocchi
La dichiarazione precompilata accettata senza modifiche porta in dote pochi bonus sul fronte dei controlli. È il quadro che si delinea dopo le prime risposte ufficiali delle Entrate nel corso di Telefisco.
L’articolo 5 del Dlgs 175/2014 prevede che in caso di accettazione della precompilata da parte del contribuente, si ottengono alcuni benefici: sono inibiti i controlli formali sugli oneri comunicati da soggetti terzi all’amministrazione finanziaria e anche i controlli obbligatori per i rimborsi Irpef eccedenti i 4 mila euro (articolo 1, comma 586, legge 147/ 2013). Resta in ogni caso fermo il diritto di controllo dell’Agenzia sulla sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto a detrazioni, deduzioni e agevolazioni. È chiaro che il nuovo sistema punta a incentivare l’accettazione del 730 precompilato con alcune garanzie per il contribuente, ma nella pratica l’intenzione rischia, almeno in questa prima fase, di essere poco efficace.
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In primo luogo in questa fase sperimentale, va evidenziato che molte delle informazioni raccolte dovranno essere valutate dal Fisco con cautela. Per questo le istruzioni al 730/2015 precisano che non tutti i dati acquisiti saranno recepiti nella precompilata on line. Le informazioni relative a oneri ritenuti di dubbia fruibilità, infatti, saranno parcheggiate in una sezione dell’area riservata, in attesa di essere vagliati dal contribuente che dovrà decidere se fruirne o meno nella propria dichiarazione. Su questo punto è arrivato il primo chiarimento di Telefisco. Alla domanda se lo spostamento di tali dati dall’area informativa alla vera e propria dichiarazione si sia in presenza di una modifica sostanziale o meno della precompilata, le Entrate hanno risposto che l’esclusione dal controllo formale, prevista nel caso di accettazione senza modifiche, opera esclusivamente sugli oneri indicati nella dichiarazione. Se l’onere non è stato indicato nella precompilata ma viene inserito nel prospetto separato in attesa di verifica, in caso di riporto in dichiarazione, la precompilata non potrà essere considerata accettata senza modifiche e, pertanto, non opererà alcun beneficio sui controlli. Per il 2014 c’è il rischio che i casi saranno piuttosto frequenti (tipicamente per gli interessi passivi).
L’altro aspetto attiene al limite del potere di controllo che, in caso di precompilata accettata, riguarda il contenuto formale dei «dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata forniti dai soggetti terzi di cui all’articolo 3 del Dlgs 175/2014». L’articolo 5 non annovera fra i dati soggetti all’esimente sui controlli quelli all’articolo 2 dello stesso decreto, ossia quelli comunicati dai sostituti d’imposta con la nuova certificazione unica (tipicamente quadri C e –in parte- D). In pratica, quindi, l’esimente dovrebbe riguardare solo i dati comunicati da banche, assicurazioni ed enti previdenziali se recepiti nella proposta di liquidazione messa on line. Se questo sarà confermato il «bonus controlli» si ridurrà drasticamente, perché vorrà dire che anche su tutte le informazioni trasmesse dai sostituti d’imposta con la nuova CU, il Fisco manterrà, anche in caso di precompilata accettata, tutti i diritti di controllo formale ex art. 36 ter del Dpr 600/73.
La sensazione è che alla fine l’unico elemento di appeal nel caso di precompilata accettata, è il via libera immediato ai rimborsi dei crediti Irpef eccedenti i 4 mila euro. I rimborsi relativi al 2013 che sarebbero dovuti arrivare entro fine ottobre scorso, infatti, in questi casi sono ancora in gran parte in attesa di essere effettuati. La Legge di stabilità 2015, inoltre, ha aggiornato le regole di questi rimborsi prevedendo che l’accredito dovrà essere effettuato «non oltre il settimo mese successivo alla scadenza dei termini previsti per la trasmissione della dichiarazione». Dato che il Dlgs 175/2014 ha fissato al 7 luglio il termine per la trasmissione del Modello 730, il rimborso dei crediti Irpef 2014 eccedenti i 4 mila euro, dopo essere stato giudicato regolare, verrà erogato entro il 28 febbraio 2016. Salvo accettare integralmente la precompilata.
Articolo Il fatto quotidiano
Nuovo 730 precompilato, la rivoluzione annunciata si scontra con la realtà
Secondo il sindacato unitario Ancl, che rappresenta 7mila dei 28mila consulenti del lavoro italiani, le nuove disposizioni sono state introdotte senza tenere conto del fatto che le informazioni con cui compilare il documento derivano da adempimenti assolti dai sostituti d’imposta nei mesi di gennaio, febbraio e marzo stesso
Il governo l’ha presentato come una rivoluzione per semplificare la dichiarazione dei redditi di molti contribuenti per semplificare la dichiarazione dei redditi di molti contribuenti. Ma per capire se il nuovo modello 730 precompilato soddisferà le aspettative bisognerà attendere qualche mese. Intanto una cosa è già certa: a non essere semplificati saranno i compiti dei consulenti telephone del lavoro, che minacciano di Articolo incrociare le braccia dal 7 al 14 marzo. Lo sciopero è stato indetto dal sindacato unitario Ancl, che rappresenta 7mila dei 28mila professionisti italiani, in accordo con il consiglio nazionale dell’ordine. Sotto accusa le scadenze che si accavallano e i tempi troppo stretti da rispettare per una procedura che debutta nel 2015.
In particolare i consulenti del lavoro potrebbero astenersi da qualsiasi attività connessa all’elaborazione e alla trasmissione dellaComunicazione unica, il nuovo documento da inviare entro il 7 marzo all’Agenzia delle entrate, che in base alle informazioni ricevute preparerà in un secondo momento il 730 precompilato. La Comunicazione unica sostituisce il Cud, che fino all’anno scorso veniva preparato dalle aziende con il supporto dei consulenti del lavoro e veniva poi consegnato ai lavoratori dipendenti e agli autonomi con contratti di collaborazione. Ma mentre il Cud di solito doveva essere pronto tra aprile e maggio, ora la Comunicazione unica dovrà essere inviata entro la prima settimana di marzo. Troppo presto per i consulenti del lavoro, che a febbraio hanno altre scadenze da rispettare, come il versamento dei contributi Inail.
“Ai consulenti mancherà il tempo materiale per elaborare la Comunicazione unica”, accusa il segretario dell’Ancl Francesco Longobardi. Secondo il sindacato, le nuove disposizioni sono state introdotte senza tenere conto del fatto che le informazioni con cui compilare il documento derivano da adempimenti assolti daisostituti d’imposta, ovvero i datori di lavoro, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo stesso железе cheapest levitra pills. “Ora non ci interessa solo una proroga – prosegue Longobardi – ma si deve intervenire per risolvere il pasticcio determinato da norme redatte in modo affrettato. Perché da mesi come sindacato e come categoria abbiamo evidenziato questa incongruenza, ma né ministero né Agenzia delle entrate ci hanno ascoltato”.
La protesta, che in ogni caso dovrà ricevere il via libera dallaCommissione garanzia sciopero, rischia di inceppare sul nascere la rivoluzione del 730 precompilato. Che non mette in difficoltà solo i consulenti del lavoro, ma anche i commercialisti, anche loro pronti alla protesta. Se per esempio la commissione Lavoro dell’ordine dei commercialisti di Milano sta valutando di condividere l’azione dell’Ancl, l’Unione nazionale giovani commercialisti (Ungdcec) punta il dito, oltre che sulle scadenze ravvicinate, anche sui ritardi nel rilascio del software necessario per le nuove procedure. Senza contare le sanzioni che rischiano i professionisti, responsabili secondo le nuove norme del controllo formale sui dati e del rilascio del visto di conformità sulle dichiarazioni: “E’ improrogabile – sostengono i giovani commercialisti – un intervento che riveda i tempi e le sanzioni legate all’intero ‘progetto precompilata’, trattandosi di un avvio sperimentale, molto articolato, per il quale non possono essere considerate cavie né i cittadini né i loro consulenti”.
Articolo Panorama
730 compilato, tutte le integrazioni da fare
Almeno per un altro paio di anni i contribuenti interessati dovranno riempire da soli una serie di riquadri della dichiarazione
Entrano nel vivo le procedure per il lancio ufficiale del 730 precompilato. In questi giorni infatti sono divenute ufficiali le scadenze che dovranno essere rispettate affinché circa 20 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati possano ricevere a casa il proprio 730 precompilato. Fin d’ora però è necessario avvertire tutti gli interessati che in molti casi almeno il 70% delle informazioni necessarie dovranno essere fornite, e quindi integrate, manualmente dai contribuenti stessi. Sono ancora molte infatti le informazioni che il Fisco non è in grado di conoscere per via telematica. Un problema che gradualmente dovrebbe risolversi nei prossimi due anni, per poter arrivare a un 730 non solo precompilato, ma anche completo. Vediamo i nodi principali.
Le spese sanitarie
Rappresentano il vero e proprio buco nero del nuovo 730 precompilato. Attualmente infatti non esiste ancora un sistema integrato che possa far giungere all’Agenzia delle entrate in maniera tempestiva e completa le informazioni riguardanti le nostre spese sanitarie e farmaceutiche. Un problema tra i più spinosi perché To sono milioni i contribuenti interessati a scaricare dette spese Panorama e che per poterlo fare, con il nuovo 730 precompilato, dovranno quindi procedere in maniera autonoma alla compilazione dei riquadri relativi. Un problema che forse potrebbe risolversi già a partire dall’anno prossimo, quando il servizio sanitario nazionale dovrebbe cominciare ad essere in grado di comunicare al Fisco tutte le nostre spese per visite specialistiche e medicine. Per il momento dunque tocca fare da sé, e chi non sarà in grado, dovrà farsi aiutare da Caf o Download commercialisti.
Oneri finanziari
Un po’ meglio dovrebbe andare invece per tutto ciò che riguarda attività finanziarie necessarie a conoscere il nostro bilancio familiare o utili per poter ottenere deduzioni e agevolazioni. Ci riferiamo a interessi passivi di mutui, assicurazioni su vita, morte e contro gli infortuni, contributi previdenziali Roasts e assistenziali, contributi per la previdenza complementare. Tutti dati che banche e assicurazioni cheap nfl jerseys dovrebbero, per legge, già da quest’anno, essere in grado di fornire al fisco. Sarà bene però controllare e ove mancasse qualche informazione, procedere con l’integrazione necessaria, così come già fatto per le spese sanitarie.
Controllare, comunque e sempre
Ove in ogni caso non fossero necessarie integrazioni, o per chi avesse fatto quelle sopra citate, resta aperto il problema della verifica dei dati che verranno inseriti in automatico dai cervelloni del fisco. Su questo fronte i consigli che arrivano da più parti sono unanimi: si dovrà comunque e sempre controllare i dati inseriti, perché potrebbe esserci sempre qualche errore. Dunque, il 730 sarà pure precompilato, ma un puntuale intervento di controllo e verifica dovrà essere necessario, e per esso, ancora una volta, non ci si potrà che affidare a Caf o commercialisti.
Le tappe dell’invio
Parlando di 730 compilato vale sempre la pena ricordare quali saranno i passaggi burocratici necessari e quali saranno le scadenze principali. Innanzitutto entro il 2 marzo i sostituti d’imposta, ovvero l’Inps o le casse previdenziali, dovranno consegnare ai contribuenti la nuova certificazione unica. dream Entro il 9 marzo, poi, dovranno trasmettere on telematicamente all’agenzia delle entrate le certificazioni. Una volta ricevuta la documentazione l’Agenzia delle entrate predisporrà le dichiarazioni precompilate, che saranno disponibili dal 15 aprile sul sito, dove potranno essere scaricate direttamente dai singoli cittadini oppure tramite l’ausilio di Caf o commercialisti.
Articolo Panorama
730 precompilato, i cinque problemi per cui potrebbe essere un bluff
Dalle detrazioni sanitarie mancanti, alle modalità per scaricare online le dichiarazioni, fino ai controlli postumi da effettuare sui dati. Siamo sicuri che sarà una semplificazione?
Di Giuseppe Cordasco
Chi crede che con l’avvento promesso del 730 precompilato si risolveranno tutti i problemi burocratici di milioni di contribuenti dovrà forse ricredersi. Dopo gli annunci roboanti dei giorni scorsi infatti, pronte sono arrivate le critiche e le osservazioni di merito, che effettivamente gettano una luce fosca su questo processo di semplificazione che invece potrebbe, se possibile, complicare ulteriormente le cose. A lanciare l’allarme sono soprattutto commercialisti e Caf, preoccupati dal fatto che la novità del 730 precompilato possa risolversi in un semplice slogan che nasconde invece insidie che al momento si starebbero del tutto sottovalutando. Vediamo allora quali potrebbero essere le criticità maggiori.
COME SARA’ IL NUOVO 730
Innanzitutto, un 730 precompilato che davvero voglia semplificare la vita a pensionati e lavoratori dipendenti, dovrebbe contenere già wholesale jerseys le principali spese deducibili. Il riferimento è ad esempio ai versamenti alle forme di previdenza complementare, ai Electrikal premi per assicurazioni sulla vita, agli interessi passivi sui mutui per l’abitazione principale e alle spese mediche. Stiamo quindi parlando di esborsi di cui l’amministrazione fiscale è perfettamente a conoscenza e dunque le detrazioni potrebbero essere direttamente inserite in un ipotetico 730 precompilato. Una circostanza che 02 però risulta meno vera se si considerano le spese sanitarie. Un tale sistema presupporrebbe infatti che Walt i medici di famiglia e gli specialisti comunicassero puntualmente, e in maniera selettiva per ogni contribuente e per ciascun codice fiscale dunque,tutte le spese sanitarie sostenute.
TUTTO SULLA NUOVA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Una circostanza del tutto inverosimile, data l’abitudine attuale dei medici di fare de semplici consuntivi cumulativi periodici. Questo significa che una delle voci di detrazioni più significative e che praticamente tutti i contribuenti utilizzano, ovvero proprio le spese sanitarie, dovrebbe essere inserita comunque in un secondo momento dal contribuente all’interno del 730 precompilato, che dunque già in partenza esordirebbe monco. Ma le difficoltà non finiscono qui. Il documento in questione infatti non arriverebbe direttamente “a casa” come annunciato. Il singolo contribuente dovrebbe infatti scaricarlo online, una procedura per la quale, proprio i milioni di pensionati a cui si rivolge, potrebbero essere costretti comunque a rivolgersi ad una terza persona, ossia in ultima analisi un Caf o un commercialista.
IMPOSTE, LA RIVOLUZIONE CHE HA IN TESTA RENZI
Questi ultimi poi verrebbero di nuovo chiamati in ????? causa per effettuare una sorta di controllo di routine di quanto contenuto nella dichiarazione ricevuta, considerando che tanti contribuenti, diciamo pure la maggior parte, non è assolutamente in grado di valutare se le voci contenute nel 730 possano essere corrette o errate. Una “controllatina” che sarebbe una cosa a metà tra la vera e propria compilazione del 730 e il suo semplice invio nel caso fosse correttamente precompilato. Dunque per commercialisti e Caf si porrebbe il problema di come farsi remunerare questa sorta di ispezione postuma dei modelli. Se a questo poi si aggiunge che gli Feriel?sning stessi operatori fiscali dichiarano ogni anno di ricevere decine di comunicazioni da parte delle autorità fiscali con informazioni che spesso vengono poi corrette o smentite, si capisce bene quale livello di fiducia possa esistere tra contribuente e fisco.
OCCHIO ALLE SPESE FASULLE, ARRIVA IL NUOVO REDDITOMETRO
Come risultato potremmo dunque avere milioni di contribuenti che vorranno addirittura farsi riguardare in modo approfondito il 730 precompilato, facendo eventualmente aggiungere detrazioni mancanti. Commercialisti e Caf si ritroverebbero dunque di fronte un lavoro già svolto con criteri magari da decodificare e rivalutare, una situazione che quindi potrebbe, se possibile, essere ancora più complicata di quella in cui si trova un operatore che, partendo da zero, compila una dichiarazione dei redditi. Vedremo dunque come il Parlamento vorrà tenere conto di queste osservazioni, evitando che una legge che nasce per semplificare, non porti invece sostanzialmente alla ulteriore complicazione di un inutile doppio lavoro.