Un sostegno concreto per persone e famiglie in gravi difficoltà economiche, per superare le difficoltà economiche personali e del proprio nucleo familiare

 

Cos’è il Reddito di solidarietà della Regione Emilia-Romagna (Res)

Il Res è una misura di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito della Regione Emilia-Romagna, finalizzata a superare le condizioni di difficoltà del richiedente e del relativo nucleo familiare.

Dal 1^ luglio 2018, il Res è una misura che integra il REI – Reddito di inclusione nazionale aumentandone il valore economico.

Chi può fare domanda per accedere al REI-Res?

Possono accedere alla misura regionale i nuclei e i singoli con residenza continuativa in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi che posseggono i requisiti per l’accesso al REI. Per conoscere nel dettaglio i requisiti si può consultare la pagina del Ministero del Lavoro e Politiche sociali dedicata al REI – Reddito di inclusione.

Come si accede al nuovo Res?

Dal 1^ luglio 2018 ottengono in modo automatico il Res i cittadini che siano già destinatari della misura nazionale REI. L’erogazione del beneficio parte dal mese di agosto in quanto i requisiti devono essere posseduti dal beneficiari per tutto il mese di luglio. Chi non usufruisce ancora del REI deve presentare domanda REI-Res allo sportello sociale/punto di accesso REI del Comune di residenza. Una volta che l’INPS abbia verificato i requisiti e accettato tale domanda, scatta automaticamente anche l’erogazione del beneficio regionale.

Cosa può fare chi già beneficia del vecchio Res e vuole passare al nuovo?

Chi desidera passare al nuovo Res deve fare domanda del REI e, se viene accettata, somma il beneficio nazionale con quello regionale. Se la domanda di REI viene rifiutata, il richiedente conserva il vecchio beneficio Res fino alla sua naturale scadenza (durata complessiva 12 mesi).

A chi va fatta la richiesta?

La richiesta va presentata da uno dei componenti del nucleo familiare allo sportello sociale del Comune di residenza e/o a eventuali altri punti di accesso indicati dai Comuni tramite apposito modello.

A quanto può ammontare il contributo economico?

Il Res prevede un contributo economico della durata massima di 18 mesi, che varia a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare beneficiario e si integra con il REI nazionale.

Gli importi massini sono indicati nella seguente tabella:

Numero componenti del nucleo Importo mensile massimo nuovo Res (Res+REI)
1 297,50 €
2 467,08 €
3 606,90 €
4 731,85 €
5 847,87 €
6 e più 891,82 €

I cittadini stranieri possono fare domanda?

Hanno diritto al REI e – se residenti in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi anche al Res – i cittadini non comunitari in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, apolidi in possesso di analogo permesso e coloro che siano titolari di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria).

Possono inoltre accedere alla misura i familiari di cittadini italiani o comunitari, non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.

Per quanto tempo si può percepire il nuovo Res?

Il Res, in quanto misura integrativa del REI, ha la stessa durata di 18 mesi, che possono essere rinnovati di ulteriori 12, trascorsi 6 mesi dall’ultimo beneficio percepito.

N.B. Tale durata sarà inferiore per coloro che beneficiavano già del REI prima dell’entrata in vigore del nuovo Res (luglio 2018); in questi casi il nuovo Res avrà durata pari al periodo residuo di REI.

In cosa consiste il “Progetto di attivazione sociale e di inserimento lavorativo”?

Chi punta a ottenere il Res deve accettare di entrare in un percorso di impegno sociale e inserimento lavorativo. Devo cioè aderire a un progetto per il quale gli verranno proposte le misure ritenute più opportune per combattere la propria esclusione sociale e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, individuate dai Servizi sociali territoriali in collaborazione con i Centri per l’impiego, nonché altri soggetti pubblici e privati del territorio.

Il progetto è sottoscritto dai beneficiari e dai servizi coinvolti. A titolo di esempio, il progetto può prevedere incontri con il servizio sociale territoriale; misure per favorire la frequenza scolastica di ragazzi all’interno del nucleo familiare; progetti di ricerca attiva del lavoro e di accettazione di offerte di lavoro; iniziative di prevenzione e cura della salute; sostegno dei minori; cura del proprio alloggio.

Motivi di perdita del beneficio

Il beneficio può decadere nel caso in cui si perdano i requisiti di accesso (ad es. si superi il livello Isee massimo), oppure nei seguenti casi:

  • mancata sottoscrizione del patto;
  • mancato rispetto degli obblighi previsti dal Progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo;
  • presenza di comportamenti incompatibili con il progetto da parte dei componenti il nucleo familiare (es: non partecipazione a corsi di riqualificazione, mancata frequenza scolastica dei minori ecc.);
  • mancata comunicazione della modifica del nucleo familiare dichiarato in DSU secondo la modalità e nei tempi previsti.

(Fonte sito Regione Emilia-Romagna)